Una giornata con le Classi Quinte dell’Istituto Trani – Moscati di Salerno – di Giovanna Laudisio

Tornare tra i banchi di scuola è sempre emozionante.

Erano più emozionati i ragazzi che si erano preparati per il colloquio oppure io che mi trovavo per la prima volta davanti ad una classe? Non posso dirlo. Però poi l’emozione si è trasformata in voglia di fare bene l’intervista, da parte degli studenti e, per me, in voglia di trasmettere tutto quello che ho imparato sulla ricerca del lavoro. La mia prima impressione su questa giornata è sicuramente positiva. In tutte le classi c’è stato un volontario che si è “sacrificato” e con grande coraggio si è preparato per il colloquio di lavoro, sapendo di doverlo fare davanti ai compagni di classe. Complimenti ad Angela (Viscardi), Marianna (Liguori) e Giuseppe (Di Palma), penso che se siete riusciti a superare questa prova non avrete problemi a superare le altre che la vita, lavorativa e non, vi riserva.

E i complimenti vanno anche ai vostri compagni di classe che con le loro domande hanno animato il dialogo dopo le interviste. Il terrore di tutti i relatori è di trovarsi davanti ad una platea annoiata o disinteressata. E invece posso dire con grande piacere che è stato il tempo il fattore limitante e non l’interesse.

Come tutte le esperienze si impara sempre qualcosa e spero che ci saranno altre occasioni per fare meglio. Come per i colloqui di lavoro anche per queste iniziative la parola d’ordine è: preparazione. La prossima volta faremo un lavoro preparatorio con la selezione di vere offerte di lavoro in modo da compilare i curricula su misura, per un lavoro specifico.

Quest’ultimo punto ci fornisce un altro insegnamento importante: per quanto ci si possa preparare sulla teoria, l’esperienza si fa sul campo. E quindi anche per i colloqui di lavoro, dopo la preparazione, bisogna fare esperienza sostenendo dei veri colloqui. Questo vuol dire anche che il vostro primo colloquio non deve essere per forza quello per il lavoro dei vostri sogni! Meglio fare esperienza, per capire come rispondere alle domande, migliorare di volta in volta la risposta e presentarsi preparati e sicuri di se al colloquio per il “dream job”.

E visto che molti di voi hanno detto che vogliono fare un’esperienza all’estero, la prossima volta ci saranno molte più domande in inglese.

In bocca al lupo ai ragazzi di tutte le quinte, dunque, con la speranza che tra qualche anno siate voi a tornare tra i banchi di scuola, a raccontare ai ragazzi che verranno la vostra esperienza su come avrete trovato un magnifico lavoro.

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