Lettera in ricordo di Mario Landi, scritta dai suoi compagni di classe del Trani.

14 aprile 2020

Una lettera inviata al nosto giornalino dai compagni di classe di Mario Landi, scomparso prematuramente il 14 aprile 2019, lasciando sgomenta l'intera comunità scolastica.

Una ragazzzo gentile e gioioso, premuroso e sempre pronto ad aiutare gli altri.

Lo ricorderemo sempre così, in quella gioventù spensierata e allegra, come Lorenzo dè Medici decantava nella Canzona di Bacco: "Quant’è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! Chi vuol esser lieto, sia: di doman non c’è certezza".

 

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Ciao Mario, il 14 Aprile è un giorno che non dimenticheremo mai.

In questo giorno si è svolto l’evento commemorativo del nostro compagno di classe, Mario Landi, che l’anno scorso ha perso tragicamente la vita in un incidente stradale. Avremmo voluto ricordarlo in un modo del tutto
diverso, ci saremmo sentiti più vicini anche ai suoi genitori, se avessimo potuto riunirci insieme in sua memoria, ritrovandoci intorno all’altare per pregare, uniti, per lui.

Ma anche se separati, da eventi che stanno sconvolgendo tutto il pianeta e intere esistenze, il nostro pensiero in quel giorno è andato a lui, forse in modo ancora più intenso e raccolto.
In silenzio ci siamo ritrovati come compagni e come amici.
Mario era un ragazzo solare, e anche se era entrato da pochissimo nelle nostre vite, aveva saputo farsi spazio nel cuore di tutti fin da subito. Ogni mattina, entrando in classe, ognuno di noi lo ha sempre ricordato; per
noi è ancora seduto lì al suo banco, è con noi in ogni momento di svago: che sia un’uscita, un’attività scolastica, un progetto in comitiva...la sua assenza fa un rumore assordante.
Era un ragazzo dall’animo buono, sempre gentile con ognuno di noi o meglio, come ci chiamava lui, con ognuno dei suoi “fratelli”, sempre pronto a dare una mano al più debole. Se c’era un dubbio, se avevamo
bisogno di un chiarimento, era sempre disponibile e ci dedicava il suo tempo con generosità, e davvero si impegnava affinchè tutti riuscissimo a superare le difficoltà che avevamo in qualche materia più difficile.
Lui era sempre sorridente, pronto a venirci incontro e a dare testimonianza concreta di quell’educazione e di quel rispetto reciproco che si deve non solo ai più adulti, ma anche ai coetanei. Non dimenticheremo quando, negli ultimi giorni, nonostante avesse una gamba ingessata, era il primo ad alzarsi per salutare i professori al loro ingresso in classe. Anche questo era Mario.
Il suo carattere sempre intraprendente lo spingeva a cercare nuove avventure, e noi con entusiasmo partecipavamo ad ogni sua iniziativa. La cosa che ci manca di più è la sua simpatia, il suono delle sue risate,
lo sguardo luminoso e gioiso. Capitava spesso che durante le lezioni, quando tutto cominciava a diventare monotono, arrivava puntuale la sua battuta, il suo commento allegro ad alleggerire la situazione.
Aveva sempre tante idee, era pieno di progetti , che purtroppo non ha potuto realizzare perché la velocità di un’auto nella notte se lo è portato via, forse per dare un angelo in più al paradiso, ma lasciando in noi tutti
un vuoto che nessuno riuscirà a riempire negli anni futuri.
Caro Mario, non ti dimenticheremo mai, vivrai sempre attraverso i nostri ricordi e nel nostro cuore.
Riposa in pace nella luce del Paradiso, lì dove ci piace immaginarti.
I tuoi cari compagni di classe.


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